sabato 29 settembre 2012

Turn on the bright lights, again


Molto ironicamente Indie-Rock.it ha detto che "il nuovo album degli Interpol è quello vecchio". E non hanno tutti i torti. Infatti per celebrare i 10 anni dell'acclamato album di debutto, la band di NY capitanata da Paul Banks ristamperà una deluxe edition comprensiva di doppio CD/LP rimasterizzato (rimasterizzare un album del 2002, lol) e di doppio DVD, il tutto anche in formato digitale ovviamente. L'album verrà ristampato il 20 novembre tramite Matador Records.

Clicca qui per vedere il contenuto della deluxe edition.

venerdì 28 settembre 2012

Video preview: Smegma Bovary



Altra sorpresa firmata Doremillaro Recs, la piccola etichetta catanese che si prepara al lancio di Smegma Bovary. In attesa dell'album di debutto, in pubblicazione per Doremillaro (Sb)Recs il prossimo 21 ottobre, arriva il videoclip del singolo Voglio Andare A Passeggiare Al Mare Con Te, prodotto da Doremillaro Recs eKINA snc. Video che è anche in concorso al PIVI 2012 (il Premio Italiano Videoclip Indipendente). La canzone, già parte integrante della compilation in formato digitale Doremillaro Free Compilation Vol.1, è disponibile in free download qui. Enjoy.

mercoledì 26 settembre 2012

Everything in its right place: Radiohead @ Bologna, 25/9

Ph. da pagina Facebook Vivo Concerti
Premessa: ammesso (ma dopo ieri sera non tanto) che la perfezione non esiste, i Radiohead sono la cosa che più ci si avvicina. Non lasciatevi ingannare dalla scaletta che verrà postata alla fine di questo resoconto, priva di pezzi come Karma Police, il tutto è stato qualcosa che chi non era presente non può nemmeno immaginare. Il cosiddetto "concerto della vita". Provo a raccontarvelo prima che l'emozione mi mangi i ricordi.

Il tempo bolognese sembra l'ideale per un concerto all'aperto agli inizi dell'autunno e l'arrivo all'Arena Parco Nord con il sole già in calo è stato un beneficio per le nostre capocce. Nonostante fossimo arrivati con ben mezz'ora di ritardo dall'apertura cancelli troviamo subito un'ottima posizione a una ventina di metri dal palco. Inchiodati per terra con birra e piadina salsiccia&peperoni (pesantuccia, lo so, ma non avevamo praticamente pranzato) attendiamo che il buio si faccia più intenso prima di poterci alzare e attendere l'inizio del concerto. Come al solito poi basta un minimo di rumore dal soundcheck che tutti si alzano e via a cercare di piazzarsi in una posizione ancora migliore.
L'attesa per Caribou (sì esatto, Caribou e non i Caribou come si è erroneamente sentito nel vociare pre-concerto) è stata quasi snervante, passata a cercare una posizione in cui i due colossi davanti a me non mi coprissero la visuale e a subirmi il monologo di uno studente di recitazione divertente ed originale come un monologo di Benigni. Finalmente Caribou sale sul palco e si attacca ai sintetizzatori. Mezz'ora di esibizione intensa e molto divertente, col pubblico che gradisce vistosamente e rumorosamente. Odessa e Sun dal vivo sono esibite divinamente e uscendo dal palco si strappano tutti una meritata ovazione. Definirlo una spalla in un concerto è quasi degradante, ma d'altronde giri con i Radiohead, non proprio gli ultimi arrivati.
E a proposito di arrivi, quello della band di Thom Yorke è stato puntualissimo. Basta gruppi che fanno ritardi e se la tirano, questa è professionalità e rispetto per chi ha speso una bella cifra per essere lì. Finalmente vedo questo mastodontico palco illuminarsi e mettersi in azione, con gli schermi sopra la band che si muovono e cambiano posizione. Suggestivo è dire poco. Come poco è il termine delirio nel momento dell'arrivo dei Radiohead: dopo quasi un anno dall'acquisto del biglietto l'attesa era finita. L'attacco di Lotus Flower ha scaldato ancora di più gli animi e l'aria di tensione per la conquista di un posto migliore per godersi il concerto si era beatamente rilassata. Lotus Flower suona particolarmente più carica rispetto al cd, e così lo sono anche tutte le altre tracce di The King Of Limbs esibite: Bloom, Morning Mr. Magpie, Separator, Feral, Little By Little e una eterea ed emozionante Give Up The Ghost. D'altronde l'avevano detto loro stessi che TKOL è un album che dà il meglio di sé dal vivo. Parola di Johnny Greenwood: io gli ho creduto e sono stato ripagato. L'inconfondibile intro di 15 Step fa scatenare Thom Yorke in danze e movimenti che scaldano un pubblico già coinvolto. A seguire Lucky che fa impazzire gli amanti di Ok Computer, me compresissimo. Assieme a Fake Plastic Trees è la mia preferita dei Radiohead e sentirla live è stato qualcosa di unico al punto che, lo ammetto dai, mi veniva quasi da piangere. A metà scaletta una tripletta firmata Amnesiac: Pyramid Song, alla quale pochi speravano; You and Whose Army e una favolosa I Might Be Wrong, una delle rivelazioni live più belle. Planet Telex è stata una vera e propria sorpresa, riarrangiata in stile Radiohead post-Kid A. A chiudere la prima manche di canzoni c'è sempre Idioteque, uno dei pezzi più belli degli ultimi vent'anni che dal vivo viene trasformata e modellata in maniera assurda.
Secondo la scaletta, al rientro per il primo encore, avrebbero dovuto esibirsi con Airbag. Sorpresa: Thom prende la chitarra acustica e inizia a suonare le prime note di Exit Music (For A Film). Panico e delirio e dichiarazioni d'amore, ma il silenzio che ne è seguito lasciando solo la musica a invadere l'arena è stato surreale. Simpatico siparietto tra Yorke e J. Greenwood che, colpevole di aver lasciato un effetto al microfono acceso, si è beccato un: "Johnny, turn my fuckin' microphone off!". Inevitabile coro da parte del pubblico per il povero Johnny Greenwood. Il primo encore termina con Paranoid Android, impeccabilmente eseguita e con Johnny che si fa perdonare dell'"errore" precedente violentando la sua chitarra con assoli ed effetti da brividi. Ed O'Brian, inquadrato più volte negli schermi, è visibilmente divertito e compiaciuto dalle reazioni del pubblico che viene ancor di più incitato con gesti delle braccia e larghi sorrisi. D'altronde, eravamo veramente in tantissimi e dev'esser stato bello anche per loro suonare per così tanta gente.
Il secondo encore regala un fuori scaletta: House Of Cards a cui segue Reckoner, una delle mie preferite di In Rainbows con una serie di percussioni davvero fantastiche. E va sottolineata la prestazione del percussionista di supporto della band, sosia di Phil Selway tra l'altro, che non ha mai sbagliato un colpo. A chiudere il concerto, come sempre nelle ultime esibizioni, c'è Everything In Its Right Place introdotta da una parte di True Love Waits.
Il brano finale è anche quello che dà il titolo a questo post perché è quasi un anno che ho il biglietto per questo concerto e ieri sera, dopo annullamenti, rinvii, cambi di location e riprogrammazioni tutto si è rimesso al proprio posto. Loro sul palco e noi davanti a loro.

Ho quella strana sensazione che anche per i Radiohead questo concerto sia stato importante e che anche per loro sia stato uno dei migliori in assoluto. Non è sicuramente così, vista la ventennale esperienza della band, ma è bello crederci e non mi priverò di questa convinzione perché son quei concerti che ti restan dentro e ti lasciano qualcosa di davvero grande, soprattutto a livello emotivo. Un concerto così non lo aspetti dal momento in cui compri il biglietto, un concerto così lo aspetti da tutta una vita.

La scaletta con tutte le variazioni

Track: Radiohead - Lucky (Bologna, 25/9)

lunedì 24 settembre 2012

Dieci canzoni che vorrei sentir suonare dai Radiohead ma che sicuramente non suoneranno


Domani sarò a Bologna per il tanto agognato concerto dei Radiohead. Ecco una classifica di 10 canzoni che mi piacerebbe che suonassero ma che sicuramente non faranno:

10. Creep

Scontata, lo so. Ormai sono anni che non la fanno ma il desiderio di sentirla almeno una volta dal vivo rimane comunque grande.

9. We Suck Young Blood

Quell'attacco di piano e la voce sofferente di Thom..

8. Videotape

La canzone che dovrà suonare al mio funerale. Semplice e di un'intensità mostruosa.

7. Optimistic

Una delle più snobbate di Kid A e anche una di quelle che, visto il titolo, ho ascoltato di più aspettando questo concerto con la speranza di riuscire finalmente a vederli.

6. Jigsaw Falling Into Place

Una delle mie preferite da In Rainbows. Un pezzo in crescendo che dal vivo darebbe una grande carica.

5. 2+2=5

Che dire. Basta guardare qualche live su YouTube per capire perché mi piacerebbe sentirla dal vivo.

4. Just

Uno dei miei video preferiti in assoluto, l'affetto verso la canzone è quasi automatico. Poi con quell'attacco di chitarra iniziale.

3. Black Star

Una delle canzoni che più mi emoziona e che più mi piacerebbe cantare durante un concerto.

2. No Surprises

Mi ricorda una serata fuori con gli amici, quindi sentirla dal vivo sarebbe l'apoteosi.

1. Fake Plastic Trees

Insieme a Lucky la mia preferita in assoluto dei Radiohead. Il perché non lo so. Forse perché la so suonare con la chitarra, forse per il testo, forse perché è nel mio album preferito dei Radiohead, forse perché è uscita in periodo britpop, probabilmente il mio periodo musicale preferito; forse perché... forse perché proprio non lo so. Ma non la sentirò suonare. Allora attacco le cuffie, premo play e me la sogno.
E intanto aspetto domani.

venerdì 21 settembre 2012

Cinque domande ai Drink To Me


Ed ecco finalmente la prima intervista per questo blog. Ospiti d'onore i Drink To Me*, che si son molto gentilmente resi disponibili per rispondere a qualche domanda. Perché proprio i Drink To Me? Diciamocelo francamente e con qualche mese d'anticipo: S è il miglior album italiano del 2012. E abbiamo parlato anche del disco.

Vi ho visti suonare la prima volta nel 2010 a Torino prima degli Editors. Se non ricordo male entraste sul palco con delle maschere ed era il tempo di Brazil. Poi S, acclamazione della critica e anche un live al SAE Institute per Rolling Stone: ve l'aspettavate tutto questo successo?
- Il concerto con gli Editors, ottimi ricordi di quella serata! Sì al tempo di Brazil usavamo di più le maschere, ma ancora adesso la componente carneval-teatrale è presente nei nostri live.
Ci sono molte persone che credono in noi, il disco è piaciuto molto, è vero... il successo è un'altra cosa forse, queste intanto sono bellissime soddisfazioni.



Ascoltando S, correggetemi pure se mi sbaglio, ci ho sentito gli MGMT e gli Animal Collective. Invece nella vostra pagina Facebook , tra le influenze, ci sono almeno una sessantina di gruppi. C'è un gruppo o un album nello specifico, o addirittura più gruppi o più album che vi hanno influenzato per la realizzazione di S?
- Non ti sbagli, sicuramente gli Animal Collective sono stati un ascolto importante, mentre gli MGMT hanno saputo fare un paio di canzoni invidiabili anche se artisticamente sono meno densi. Siamo molto onnivori negli ascolti, quando scrivevamo S nei nostri stereo passavano tra gli altri M.I.A., Erykah Badu, Sun Ra, The Heliocentrics, insomma roba con groove... e questo credo che si senta nel disco.

I vostri testi sono in lingua inglese. Molti criticano questa scelta dicendo che gli artisti si "nascondono" dietro la lingua straniera. Alcuni sono passati addirittura dallo scrivere in inglese all'italiano (vedi Maria Antonietta). Voi come giustificate la vostra scelta? E' il genere che in un certo senso ve lo impone o c'è altro? Io spezzo una lancia a vostro favore dicendo che cantando in inglese si hanno più opportunità, soprattutto all'estero.
- Cantare in inglese è stata una scelta quasi inconscia, perché si sposava bene alla musica post-punk e noise che facevamo all'inizio, perché metricamente è più facile da gestire e perché gli ascolti erano prevalentemente anglofoni. Per noi comunque la polemica italiano/inglese è ridicola: in Scandinavia è pieno di gruppi che cantano in inglese e nessuno si scandalizza. Qualche pezzo di S era nato in italiano e sarebbe comunque una sfida interessante proporre questo tipo di musica con testi in italiano. Tutte le strade sono aperte.


E a proposito di estero: i Be Forest stanno accompagnando i Japandroids nel loro tour europeo, esportando finalmente un po' di buona musica italiana fuori dai nostri confini. Voi credete nel futuro della musica italiana all'estero?
- Grandi Be Forest. Vogliamo bene a quei ragazzi. Ci sono gruppi italiani validi che girano all'estero... pensa agli A Classic Education, ai Movie Star Junkies, agli Aucan (e anche noi ci faremo un bel giretto in Europa a breve). La musica, se è veramente di qualità e ha qualcosa da dire, può funzionare ovunque.


Ultima domanda: progetti futuri?
- Suonare sempre più (e lavorare sempre meno!)
Fare un disco migliore di S
Ah, poi abbiamo anche un progetto collaterale freak-out rumoroso, i Sombreros of Satana, che vi sollazzerà presto i timpani. Cercatelo su youtube.




*A rispondere alle domande è Francesco Serasso (batteria)

martedì 18 settembre 2012

As I look around, they don't do it like my clique


In questo blog non si è mai parlato di hip hop. Eppure di album interessanti ne sono usciti quest'anno: da El-p a Killer Mike. Cruel Summer del collettivo GOOD Music è l'occasione giusta. La GOOD Music (GOOD è l'acronimo di Get Out Our Dreams) è un'etichetta discografica fondata da Kanye West nel 2004 e che solo quest'anno esce fuori con un album dove vengono raccolti brani di collaborazione tra i vari membri del roster. Quasi scontato dire che lo stampo del suono riflette quello degli ultimi successi commerciali e critici di Kanye West, anche perché la maggior parte degli artisti presenti in questo collettivo collaborò a My Beautiful Dark Twisted Fantasy. Clique e New God Flow lo ricordano alla grande, mentre To The World e The One lasciano grande spazio al r'n'b che era presente in Watch The Throne, l'album di West in collaborazione con Jay-Z, anche lui presente in Cruel Summer. As I look around, they don't do it like my clique dice Big Sean in Clique, ultimo singolo estratto dall'album, quasi una sfida ad un'altra clique emergente che quest'anno ha rilasciato un mixtape: la Odd Future (OFWGKTADGAF, Odd Future Wolf Gang Kill Them All Don't Give A Fuck) di Tyler, The Creator e Frank Ocean. La battaglia è iniziata.

Track: GOOD Music - Clique

sabato 15 settembre 2012

Download to me


Arrivati alla loro 200esima esibizione dal vivo i Drink To Me, elettro-band piemontese ampiamente elogiata su questo blog per il loro album S (tra i migliori album italiani di quest'anno), decidono di fare un regalo ai loro fans. Infatti solo per questo weekend sarà disponibile in free download sul loro Bandcamp tutto il loro catalogo, comprensivo di tre album e uno split 7''.
Io ne ho approfittato, approfittatene anche voi.

>>Download<<
 (Per scaricare: Buy now -> Name your price -> 0€)

mercoledì 12 settembre 2012

Best New Bands of 2012


"I listen to band that don't even exist yet" è la frase che padroneggia sotto il logo con gli occhiali da hipster di questo blog. Nulla di pretenzioso, non vi preoccupate, è solo una frase trovata su una maglietta qualche anno fa non che stereotipo del mondo indie-underground. Ma per una volta la si può far valere per davvero. Infatti Stereogum propone al suo interno una lista delle migliori band proposte quest'anno. Una lista di 41 nome dai quali spuntano le 2:54, i DIIV (citati anche qui) e i Django Django (immagine qui sopra) di cui non ho mai parlato ma dei quali vale la pena ascoltare il loro omonimo album d'esordio. Se ci sono degli esclusi? A mio parere sì. Una menzione l'avrebbero meritata anche gli Heavenly Beat e gli Holograms (qui), entrambi sotto la Captured Tracks, e gli Alt-J che si stanno meritando le loro attenzioni anche qui in Italia dopo l'esibizione sul palco dell'A Perfect Day Festival.

Intanto se volete spulciare la lista di Stereogum cliccate qui e magari, chi lo sa, potreste trovare la vostra nuova band del cuore.

Track: Django Django - Waveforms

Infallibili, oh sì


Sapete che c'è? C'è che da quando ho iniziato ad ascoltare i Thee Oh Sees loro tendono a non sbagliare più nulla. Già, perché Putrifiers II (secondo rispetto a cosa?) è bello, molto bello. Bello a tal punto da pensare che la In The Red Records, etichetta anche di quel Ty Segall che fa uscire tre album all'anno quando è stanco, sia infallibile anche lei.
Oh e c'è di più. Il nuovo dei Raveonettes l'avete sentito? Mentre Pitchfork continua a dare voti bassi ai loro album, io continuo ad amarli. Observator è delicato come una piuma di 100 kg. Non l'avete capita? Ascoltatelo.

I Raveonettes tra l'altro passano in Italia. Cliccate qui per scoprire dove.

Track: Thee Oh Sees - Wax Face
Track: The Raveonettes - Young And Cold

lunedì 10 settembre 2012

CoeXXist


Ci sono due tipi di secondi album: quello della conferma, dove la band prova qualcosa di nuovo rispetto all'esordio cercando di bissare le approvazioni; e il classico "secondo album difficile" dove non si riesce a ripetere l'eventuale successo del primo. Coexist degli xx non è nessuno di questi due album, è l'album "più". Più emozionante, più intenso, più oscuro, più tormentato e più minimale. Non a caso la band aveva dichiarato che per questo album si sarebbe rifatta all'esperienza clubbistica, ispirandosi ai maestri londinesi Four Tet e Burial (sentite Swept Away e capirete). Perfettamente in linea con l'album precedente, senza particolari stravolgimenti sonori. Ma cosa rende Coexist un grande album? E' difficile da spiegare, bisogna sentirlo per capire. La sensazione di leggerezza che dà ogni traccia, la sensazione di andare brano dopo brano sempre più vicino all'idea di perfezione, di riuscire a sfiorarla per un attimo e per un attimo sentirla scivolare via. Si sente Sade, per cui la cantante Romy ha una vera e propria passione, e si sentono gli Everything But The Girl. Oscura e tormentata, è musica da ascoltare mentre si è stesi nel letto a fissare il soffitto. E' post-club, è quello che vorresti sentire dopo una serata in discoteca. Ed è bellissimo.

Track: The xx - Angels (Live in Tokyo)

venerdì 7 settembre 2012

The Pains Of Being Pure At Heart: nuovo singolo e tour europeo.


Ecco il nuovo singolo dei The Pains Of Being Pure At Heart ed ecco le date dell'imminente tour europeo.
Il singolo, che uscirà in formato 7", è la cover di Jeremy dei Magnetic Fields ed unisce la malinconia indie pop alla goliardia del noise pop della band di NYC.
Qui potete ascoltare il singolo e trovare il calendario completo delle date che comprendono anche quattro appuntamenti italiani.

Pitchfork: la fine di un'era?


Che sia la fine di un'era su Pitchfork? Dopo la "bocciatura" di Centipede Hz degli Animal Collective con un 7.4, arriva anche quella di Jens Lekman e del suo I Know What Love Isn't con un 7.7 e nessuna nomina come Best New Music. Sembra esagerato parlare di "bocciatura" ma non troppo se si tratta di due artisti da sempre coccolati dalla webzine di Chicago (basti vedere le recensioni di Night Falls Over Kortedala e Merriweather Post Pavilion). Intanto il web impazza per la recensione degli Animal Collective tra stuporegif e qualche commento pesante sulla pagina Facebook di Pitchfork. Che sia la fine di una grande storia d'amore? Lo vedremo solo quando verranno "bocciati" anche gli Arcade Fire.

Intanto qui potete leggere le ottime recensioni fatte su questo blog di Animal Collective e Jens Lekman.

(Un grazie a Polaroid Blog per l'ispirazione a questo post.)

giovedì 6 settembre 2012

Due date per Jens Lekman in Italia


A pochi giorni dall'uscita dell'ultimo album, Jens Lekman annuncia l'aggiunta di date al suo tour che comprenderà il Regno Unito e l'Europa. Tra le tante anche due appuntamenti in Italia, a Ravenna e Roma.
Ecco il calendario:

Settembre
7 - Barcelona Music Hall
8 - Madrid Sala Copérnico
11 - Arhus, Train
12 - Copenhagen, Vega
13 - Oslo, Rockefeller
14 - Malmo – Kb
15 - Gothenburg, Pustervik
17 - Stockholm, Dramaten
19 - Manchester, Ruby Lounge
20 - London, Hackney Empire
21 - Brighton, The Haunt
23 - Paris, Gaité Lyrique
24 - Strasbourg, La Laiterie
25 - Utrecht, Tivoli De Helling
26 - Berlin, Postbahnhof

Novembre
22 - Dublin, Ie - Whelans
23 - Cork, Ie - Cork Opera House
25 - Glasgow, Uk - The Hug And Pint
26 - Leeds, Uk - The Wardrobe
27 - Bristol, Uk - Thekla
29 - Brussels, Be - Botanique
30 - Amsterdam, Nl - Bitterzoet

Dicembre
1 - Frankfurt, De - Zoom
3 - Munich, De - Freiheiz
4 - Ravenna, It - Bronson
5 - Rome, It - Circolo Degli Artisti

7 - Zurich, Ch - Moods, Kilbi Im Exil

Aspettando una nuova era


In fondo tra l'esordio What Did You Expect From The Vaccines e Come Of Age non ci sono differenze sostanziali: entrambi gli album scorrono lisci senza mai annoiare; entrambi sono pieni zeppi di possibili hits da dancefloor alternativo, dal primo singolo No Hope al secondo Teenage Icon così come nell'esordio c'erano If You Wanna e Norgaard, fino alla ballad finale Lonely Word corrispettiva di quella Family Friend che completava il primo album. La differenza, se mai ce ne dovesse essere una, sta nell'abbandono di quelle sonorità post-punk revival a favore di un garage rock più rude e meno brit. Ed è qui che forse si sente l'influenza che hanno avuto dal tour con gli Arctic Monkeys. Influenza visibile anche dal mondo di vestirsi: capelli lunghi, giubbotti di jeans e calzoni strappati (non fate caso all'immagine qui sopra). Ma lasciarsi influenzare dal declino della band di Alex Turner non è cosa buona: i Vaccines rimangono gli idoli di pseudo-alternativi, privi di quel salto di qualità che li porterebbe ad un acclamazione globale e non solo della stampa inglese. Attendiamo il terzo album che solitamente è quello della svolta.

Track: The Vaccines - No Hope

mercoledì 5 settembre 2012

La nona vita di Cat Power


Come dice l'indie snob: "Il mio sogno erotico è Cat Power". E vorrei ben dire, basta vedere l'immagine qui sopra. Ma oltre all'aspetto fisico, c'è un qualcosa di sensuale anche nella sua musica. Sun è il suo album di ritorno con tracce originali da sei anni a questa parte e suona particolarmente diverso dai precedenti. Prendete You Are Free del 2003, dove l'atmosfera era estremamente intima e confidenziale con le sole chitarra e piano ad accompagnare la voce e la batteria che si limitava a tenere il ritmo. Ora la batteria prende una parte importante nei brani di Sun e si integra perfettamente con piano e chitarra. L'intro latineggiante di Ruin è tanto sensuale quanto coinvolgente, Cherokee e Sun fanno pensare a un'approccio all'elettronica,  3,6,9 ricorda più la vecchia Cat Power mentre Nothing But Time potrebbe essere benissimo un pezzo di un album di Florence Welch. Ma il vero paragone femminile di questo album può essere fatto con il piano-rock di Fiona Apple. Sun riporta Cat Power ad una rinascita, a una nuova freschezza. Forse è proprio per questo che nella copertina il suo volto è attraversato da un arcobaleno sul cielo azzurro. La rinascita dopo la tempesta.

Track: Cat Power - Ruin

martedì 4 settembre 2012

Il battito animale


Si sa, dopo un grande album è sempre difficile ripetersi. Il fatto è che Centipede Hz, ultima fatica firmata Animal Collective, è un ottimo album. Solite sbavature di elettronica, colpi di freak folk e neo-psychedelia a palate. Meno etereo e più pop rispetto al loro stampo glo-fi. Today's Supernatural è il pezzo che va più forte, non che primo singolo, tra schizofrenia e ritmi da dancefloor. Rosie Oh vira verso il surf e sembrano i Vampire Weekend. Gli Animal Collective prendono varie forme per ogni traccia del disco, in continua metamorfosi per distaccarsi dal capolavoro di Merriweather Post Pavilion, quasi a voler dire "Visto? Sappiamo fare anche altro!". Ma per adesso Merriweather resta imbattuto. E probabilmente imbattibile.

Track: Animal Collective - Today's Supernatural

lunedì 3 settembre 2012

L'uomo che sussurrava le emozioni


Io proprio non so come ci riesce. Jens Lekman, cantante indie pop svedese (e da dove se no?), dal momento che comincia a suonare e a scandire le parole con la sua voce calda riesce a trasmettere un'onda di emozioni che ti travolge e ti trattiene per tutta la durata del disco. I Know What Love Isn't è l'ennesimo  tormentato, malinconico ed emozionante capolavoro. Tutte canzoni da canticchiare in una bella giornata di sole mentre si passeggia ma che in realtà raccontano l'amore. O meglio, quello che non è amore. Quello che finisce e quello che nemmeno inizia. La negazione dell'amore nella forma più romantica possibile, in 38 minuti di passione dopo i quali verrebbe voglia di alzarsi in piedi, applaudire ed asciugarsi le lacrime.

Track: Jens Lekman - Erica America

sabato 1 settembre 2012

A Perfect Day Festival: The Killers


Purtroppo arrivare a vedere tutti i concerti è impossibile. Ed è un peccato, perché proprio ieri è iniziato l'A Perfect Day Festival a Verona, probabilmente il miglior festival di musica che si è visto quest'anno nel nostro paese. Io non ci son stato. Ma per fortuna ci sono gli amici. Nicolò Sabbatini è mio amico e lui ieri sera c'era.

"Saba, tu vai a vedere i Killers vero?"
"Certo"
"Senti, io purtroppo tra esami e soldi non riesco a venire su. Ti va di scrivere un resoconto sul concerto per il mio blog poi?"

"Ti avviso, io sono molto di parte, lo sai.."
"Per questo te l'ho chiesto"


Molti direbbero che far raccontare un concerto da un fan sfegatato mancherebbe di obiettività. Io dalla mia dico che solo un fan saprebbe descrivere le intense emozioni e i minuziosi dettagli che l'esibizione sa dare, perché il fan vuole incamerarsi tutto dentro di sé di quel momento. Ecco perché Nicolò ci racconta la prima giornata dell'A Perfect Day:

Piccola Prefazione: le valutazioni che vado ad inserire in questa breve recensione dell’ A Perfect Day Festival 2012, sono state effettuate dal sottoscritto in maniera completamente parziale quale grandissimo fan dei The Killers e quindi ogni commento va analizzato con la stessa veridicità dell’opinione di uno juventino in una discussione riguardante Calciopoli.

A Perfect Day Festival 2012- 1° giornata

Raccolgo con grande onore l’invito fatto dal redattore de “l’Indie-cappato” Luca Petinari, che bloccato dagli impegni universitari non è riuscito ad accompagnarmi in questa avventura veneta fatta di scrosci d’acqua,italianità ed emozioni. Raccolgo dunque quest’invito cercando di valutare cronologicamente una giornata pieno di spunti narrativi.

Rockerbus – Quando prenoti un autobus che dovrebbe essere Rock’n’Roll, ti aspetti qualcosa di aggressivo, spudorato, esagerato, “caciarone” o addirittura cafone. Io probabilmente sono salito sull’autobus delle suore.
Non me ne si voglia, è un servizio perfetto e il rapporto qualità/prezzo è invidiabile (55 euro A/R dalla mia natia Senigallia), l’autista Salvatore sempre col sorriso sulle labbra (a meno che si entri a bordo con scarpe piene di fanghiglia), eppure mi aspettavo qualcosa di più coinvolgente. La gente sul bus sembra piuttosto farsi gli affari tuoi e quasi guarda con indignazione qualsiasi vano tentativo di far un po’ di confusione a bordo. Neanche una musica di sottofondo. Basta, mi accendo l’Ipod e avvisatemi quando arriviamo a Verona. Sulla fiancata rose blu aerografate, neanche fosse il pullman del fioraio.
Voto 6 – FLOREALE

Castello Scaligero (Villafranca di Verona) – Fare un concerto all’interno di un vero castello non è da tutti e anche i Two Door Cinema Club lo evidenziano durante la loro esibizione. La cornice è suggestiva ma non c’è il tutto esaurito, Romeo e Giulietta sono rimasti a casa, spero non vadano a vedere i Green Day a Bologna.
Voto 7 - PITTORESCO

Zeus – Come qualsiasi altra divinità decide di infastidire le vite delle povere anime terrestri, e così il dio greco del tempo (ma soprattutto del maltempo) decide di gettare dall’Olimpo un mezzo monsone sulle teste di noi malcapitati scaligeri temporanei. Per fortuna tutto finisce verso le 20.30, poco prima dell’esibizione dei TDCC. Io ho preso la polmonite e diverse raganelle all’interno dello zaino. Le farò ricevere la parcella del mio medico.
Voto 4 – PORCO

DZ Deathrays – Cenerentole della manifestazione come il Nordsjaelland ( o come Madonna si scrive) in Champions League, hanno il compito di aprire la giornata, il meteo ancora regge e loro sembrano pronti a dilagare e lo fanno, mi ricordano un mix tra gli White Stripes e gli Eagles of Death Metals. Il batterista è un idolo e con lo sputo verso il cielo alla Triple H conquista i nostalgici della WWF. Bravi, carismatici seppur acerbi. La domande sorge spontanea: con il resto della lineup, loro cosa c’entrano? Solito VivoConcerti alla “viva il parroco”.
Best Track Live - No Sleep
Voto 7 – ESTRANEI

TEMPER TRAP – vincono decisamente la sfida del merchandising più interessante, le loro maglie sono le uniche che sarebbero interessanti se indossate da qualcuno, non si limitano al classico logotipo e ciao.
Partono direttamente con London’s Burning, a mio avviso il pezzo più interessante del nuovo cd, e cercano di fare il possibile nonostante stia piovendo a dirotto. Love Lost cade però a pennello e ricordando il loro celeberrimo video (http://www.youtube.com/watch?v=yMuuc_pqx2s), un po’ mi emoziono e ammetto che quando vado a correre la metto in alternativa a Eye of the Tiger quando la mia milza non ce la fa più, (sì… va bene a volte simulo anche le coreografie…).
Poi però perdono incisività, i cavalli di battaglia finiscono e il nostro amico frontman con gli occhi a mandorla si muove un po’ troppo alla Cristiano Malgioglio. Fermatelo! Arriva Sweet Disposition, tutti la stavano aspettando. Grazie ragazzi ma adesso vogliamo i prossimi.
Best Track Live- Love Lost
Voto 5 – SUSHI BAR

Two Door Cinema Club – reduce dalla mia esperienza Erasmus, posso dirvi che in Catalunya sono celeberrimi e le loro hit si ballano alla grande. Ho grande attesa, non lo nascondo.
Un applauso al loro tecnico che fa praticamente tutto da solo per preparare il palco, non avrà neanche 25 anni e da solo fa di più di tutto lo staff VivoConcerti. Stoico.
Il gruppo inizia e hanno grande personalità, il cantante live è veramente bravo e il bassista secondo me se ne farà almeno 3 o 4 stasera. Il repertorio è limitato e quindi puntano tutto nel presentare alcuni nuovi singoli del prossimo cd, prevedo cose buone soprattutto dal brano Sun che ha entusiasmato tutti, cosa difficile in Italia dove se non conosci già il pezzo la gente passa tutta la durata della canzone giocando a Fruit Ninja. Bella What you Know, rovinano tutto con I Can Talk che dal vivo perde tutto, fa schifo e voglio piangere.
Best Track Live – Sun
Voto 7 – ADRENALINA

Pubblico Apd2012 – prima di arrivare al gran finale di Brando Fiori e compagni, una parentesi speciale per la gente che mi ha fatto compagnia durante l’avventura. Era il mio secondo giorno tornando da questa vita parallela chiamata Erasmus e te ne accorgi subito quando torni nel belpaese, a causa di due categorie di persone:
-I Furbi – cercano di passare ovunque si possa passare, tra uno zaino e l’altro, sotto le gambe delle donne, tramite l’uso di Jetpack. Utilizzano scuse trite e ritrite (“ho un amico là davanti!” – “bhè non può venire lui qua da te?”) e si lamentano per la mancanza di educazione se non li lasci andare davanti a te. Un mio amico senigalliese li inviterebbe a “gì a capà i fagiulini” Voto 2 - ONE DIRECTION (e ci siamo capiti quale…)
- Quelli come te – che portano pazienza, che scambiano opinioni, che attendono fremendo l’arrivo del loro idolo, che conosci solo per due ore ma ci parli come se non li abbandoneresti mai. Questi sono il lato più bello di un Festival, più delle rockstar, quelli per cui vale il prezzo del biglietto.
Voto 10 – ITALIANI

The Killers – li attendevo da una vita, fremevo per cantare i loro pezzi, con i Phoenix occupano il 70% della mia biblioteca musicale. E non deludono…
Le cantano tutte ma veramente tutte, Brandon è unico, Ronnie Vannucci con il suo immancabile Gong è sempre pronto, Keuning e Stormer fantastici Gregari. Uno show arricchito da luci, fumogeni, coriandoli e note ma incredibilmente impoverito da un’acustica pessima (VivoConcerti ancora voi, ma che madonna….)
A mio avviso con Strokes, Arctic Monkeys e Franz Ferdinand, i Killers fanno parte della ristretta cerchia di RockBand che hanno fatto il decennio ’00 e che appaiono ancora attualissimi nella prossima decade.
L’omaggio a Verona con Romeo e Juliet è stato doveroso, non la suonavano veramente da tanto tempo.
La perfezione della scaletta era vicina ma non mi hanno fatto Don’t shoot me Santa Claus (Ok! Non è Natale…)
Ho avuto la fortuna di ascoltarli, ricorderò questo giorno.
Best Track Live – Read My Mind
Voto 9 - HIGHLANDERS