mercoledì 30 maggio 2012

Celebration Rock


Cloud Nothings e Beach House sono avvisati: i Japandroids hanno sfornato un album coi controcazzi!
Innanzitutto, chi sono i Japandroids? Un gruppo garage rock con forti influenze noise, già acclamati all'esordio nel 2009 con l'album Post-Nothing. Titolo emblematico. Nel periodo del post-modernismo e dei post-qualsiasicosa dove la sperimentazione è l'obiettivo principale, il duo canadese va contro la controcorrente. Post-Nothing, post-niente, semplicemente musica. Ed è la pioggia di chitarre e di bacchettate su rullanti e piatti che rendono questa semplicità qualcosa di meraviglioso, una semplicità che in pochi ultimamente pensano di adoperare. Semplicità che si presenta anche nelle loro copertine: foto in bianco e nero e scritta sobrissima.
Ma mai giudicare un libro dalla copertina. Mettendo le cuffie sentirete degli album esplosivi.
E quest'ultimo è una vera e propria celebrazione rock, più esplosivo del precedente. Nell'iPod ci è entrato di diritto sacrificando Blood Visions di Jay Reatard per problemi di spazio (4GB ormai non bastano più). Non me ne volere Jay, ma quest'album non riesco a smettere di ascoltarlo e le mie orecchie ne chiedono ancora. Ancora. Ancora.

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