lunedì 29 ottobre 2012

Ringo in the Sky with Deathstar


Che ci fosse un filo conduttore che unisce Beatles, Star Wars e shoegaze non l'avrebbe mai detto nessuno. Eppure il nome dei Ringo Deathstarr, band shoegaze di Austin in Texas, deriva appunto dal mash up del nome del batterista della band di Liverpool con quello della celebre astronave dei film di George Lucas, meglio conosciuta da noi come Morte Nera. E proprio come i suoni cupi segnalavano l'arrivo dell'astronave, adesso caratterizzano l'ultimo lavoro dei texani Mauve. Un album più lento e meno spinto rispetto all'esordio Colour Trip dell'anno scorso che aveva fatto esaltare i fans di Jesus & Mary Chain e My Bloody Valentine. Mauve probabilmente è anche piccolo passo indietro per mancato coinvolgimento e spigliatezza. Ma la band è giovane e molto lavorativa (due album in due anni) e il secondo album, come si usa dire, è sempre il più difficile. Chissà se con un futuro terzo lavoro e con le loro fuzzy-guitar riusciranno a riportare la navicella Deathstarr su nel cielo.

Track: Ringo Deathstarr - Rip

sabato 27 ottobre 2012

Concerti in sospeso...


The Pains Of Being Pure At Heart, finalmente di nuovo in Italia, finalmente di nuovo a Bologna. Ad ospitare l'evento è il Covo Club, locale storico e sempre pronto ad ospitare le migliori band del panorama indie. Quella di Bologna è la seconda, piovosa e nebbiosa data di altre due qui in Italia. Data che ha lasciato un po' di amaro in bocca... Ecco perché:
Come già detto per altri concerti, ora vige la regola della puntualità. Ore 22 il Covo apre, il tempo di accaparrarsi il vinile di Belong e di mettersi sotto il palchetto che i Flowers, gruppo spalla, salgono subito per suonare. Descrizione dei Flowers: gruppo twee pop molto influenzato da Pastels e Vaselines. Nient'altro da aggiungere. L'unico particolare che ha fatto sorridere è stato il basso della cantante... con una corda sola.
Molto timidamente i Flowers lasciano il palco e lasciano spazio ai tecnici per smontare/rimontare/sistemare i vari strumenti. Ore 23.30 i ragazzi di New York salgono sul palco e attaccano subito con Heaven's Gonna Happen Now. La carica e la freschezza che questi 5 ragazzi (4 former e una chitarra di supporto) dall'aria piaciona e tranquilla trasmettono è quasi troppa per un luogo così piccolo come la sala del Covo. Il continuo con Belong, tittletrack dell'ultimo album, e Heart In Your Heartbreak infuoca ancora di più i presenti, fino ad esplodere in pezzi come Young Adult Friction ed Everything With You, culminando in My Terrible Friend che ha scatenato i cori da stadio più calcistici che ci siano (popò pòpo popòpopopopo).
Si sa, per una band indie con soli due dischi all'attivo e qualche EP non si può pretendere un'esibizione fenomenale, soprattutto in un locale storico ma con spazi ristretti. Che avrebbero suonato un'ora scarsa lo sapevamo tutti, ma mai ci saremmo aspettati che avrebbero finito addirittura prima tagliando la scaletta. Ebbene sì, qui arriva l'amaro in bocca per un concerto tanto atteso. Tra i più smanettoni che hanno controllato le scalette delle date prima si era a conoscenza della chiusura con l'accoppiata A Teenager In Love e This Love Is Fucking Right, presenti anche nel foglio sul palco con segnati tutti i brani. E allora come mai tagliarle così? Problemi logistici e di tempi non ce n'erano, e nemmeno conflitti interni o di organizzazione vista la scioltezza con cui i membri del gruppo hanno girato per il locale. Non lo so e non lo sappiamo. L'unica cosa di cui sono a conoscenza è che questo concerto è rimasto in sospeso. Vi attendo al varco cari Pains, in attesa di potervi rivedere e di poter sciacquare via questo sapore amaro dalla bocca.

giovedì 25 ottobre 2012

Chi non muore si rivede


Chi non muore si rivede. Dopo l'annunciato scioglimento dei Girls, il cantante e leader Christopher Owens annuncia il suo primo album solista Lysandre:

"The highly anticipated solo debut from singer, songwriter and former Girls frontman Christopher Owens has been confirmed for a January 15th 2013 release. Lysandre will be released in the US on Mississippi-based independent label Fat Possum and on Turnstile for ROW.Named for a girl he met whilst in France for a festival performance, Lysandre – written, recorded and sequenced as a complete narrative – was inspired by the events of Girls’ first ever tour in the summer of 2008. Owens describes the record as: “A coming of age story, a road trip story, a love story.”
The San Francisco-based musician goes on to explain, “Lysandre could easily be mistaken as an album about a love affair. But it’s much more than that.” Written almost entirely in one creative outpouring and recorded with former Girls producer Doug Boehm, Lysandre follows Owens from San Francisco – where he’s filled with excitement after writing his band’s Album – to New York City and on to the French Riviera – where he falls in love with the record’s namesake – before a melancholy return home and a beautifully articulated epilogue."
 Sul suo sito ufficiale trovate la tracklist (qui), mentre sul suo profilo Soundcloud potete sentire il primo singolo estratto (qui).

Brothers In Law: grazie 1000


Solo per questa settimana sul Bandcamp dei Brothers In Law, shoegaze band pesarese, sarà possibile scaricare gratuitamente il loro EP Gray Days uscito in primavera. L'occasione è il raggiungimento dei 1000 fans sulla loro pagina Facebook, ma potrebbero benissimo festeggiare anche un altro avvenimento: infatti il 23 novembre apriranno la data bolognese dei Wild Nothing. Cose che non capitano tutti i giorni.

Qui la pagina ufficiale di Facebook. Sotto, il link per il download:

martedì 23 ottobre 2012

Brand new videos: Wild Nothing e Chromatics


Tra ieri e oggi due grandi video di due grandi band protagoniste quest'anno con i nuovi album.
Fresco di giornata è il video di Paradise dei Wild Nothing che vede la partecipazione di Michelle Williams (sì, quella di Dawson's Creek). Wild Nothing che passeranno qui in Italia per due date a novembre: il 22 al Circolo degli Artisti di Roma e il 23 al Covo Club di Bologna.


Mentre ieri è uscito il video di un brano inedito dei Chromatics (foto). Il titolo (molto poco fantasioso) è Looking For Love e il pezzo farà parte della compilation della loro etichetta Italians Do It Better. La versione che sentirete nel video è editata a 5 minuti, poiché l'originale ha una durata di 17 minuti (!!!!).
Intanto godetevela.

venerdì 19 ottobre 2012

Indie Press presenta Indie Press Compilation Vol. 2

                            

Esce oggi con molto orgoglio la seconda compilation della Indie Press, un ufficio stampa che si muove per la promozione di artisti indipendenti spesso anche sotto contratto. La compilation, in download gratuito, è un'ottima occasione per le band di mettersi in mostra e per diffondere un po' di materiale buono.
Questa è la tracklist:

1) MoneyTalks – Shadowplay
2) Intercity – Neon
3) Kreativ In Den Boden – Same
4) SideSteps - The Heartbreak Song
5) Container 47 - New Day
6) Actors – Nightlife
7) The Absinth – Holiday
8) Modern Blossom - A Common Poetry
9) Fat - Marti Con La I
10) Newclear Waves - The End Of Cold War
11) Oxford Fucking Squirrels - High to Know
12) A copy For Collapse - White Rainbow
13) Newglads - Whenever It Rains
14) Belfast - Walk Alone
15) Somuch Akiss - No-Person

Qui sotto i link per streaming e download diretto:


All the people, so many people: Blur Night @ Bardàn Bar




Un'occasione da non perdere. Innanzitutto perché si celebra una delle più grandi band di sempre, e poi perché è l'ennesima opportunità per vedere alcune delle più belle realtà musicali della zona tutte unite sotto la bandiera dei Blur. La Blur Night è la serata organizzata dal Bardàn Bar di Fano che vede la partecipazione di ottime band locali le quali presenteranno delle personalissime cover della band di Damon Albarn.
L'appuntamento è per il 7 dicembre a partire dalle 19. E no, non sentirete suonare solo i grandi successi dei Blur ma anche qualcosa di meno popolare. Il tutto inoltre verrà registrato e rilasciato in una compilation in free download. Qui di seguito la stupenda line-up:

1. AERODYNAMICS – GIRLS AND BOYS (di nuovo insieme dopo oltre 6 anni)
2. IL ROMBO – FOR TOMORROW
3. ASSALTI - tdb
4. BELFAST – CHARMLESS MAN
5. BROTHERS IN LAW – tbd
6. CAFFIERO – MUSIC IS MY RADAR
7. DOCTOR K – SWEET SONG
8. FAT – STRANGE NEWS FROM ANOTHER STAR
9. FOLLEGA INSIEME AD ALTRI - ON YOUR OWN
10. I CAMILLAS – SING
11. JOLLY JOLLY DOOWHACKER – tbd
12. KOOL GIOVI AND THE BELESPRI – PARKLIFE
13. REBORTO REINCARNATO IN SIR JULIEN - TRIMM TRABB
14. SEASIDE POSTCARDS - tbd

Qui l'evento su Facebook.

giovedì 18 ottobre 2012

My Kind Of Artist


Che la scena musicale canadese mangiasse in testa a tutte le altre (se la gioca con quella scandinava, dai) lo si era capito da qualche anno ormai: Arcade Fire e Japandroids per dirne due, ma anche Grimes e tanti altri che non sto a citare per questioni di spazio e noia. Ultimo arrivato è il signor Mac DeMarco, qui sopra raffigurato nella più sobria delle sue versioni. Il multi-strumentalista canadese infatti nei suoi live si lascia eccedere in abbigliamenti abbastanza stravaganti che vanno da cappelli a visiera piatta a camicie larghissime, fino all'utilizzo di cosmetici. Da un lato ricorda, musicalmente e non, una sorta di David Bowie in versione C86 ma gli accostamenti ad artisti più contemporanei come Ariel Pink sono sempre più frequenti e magari anche un po' azzardati. Lasciamo tempo al tempo. Intanto ha già prodotto due album: Rock N Roll Night Club e 2, l'ultimo sfornato tramite Captured Tracks, sempre più etichetta discografica dell'anno per aver marchiato artisti come gli Holograms e i Wild Nothing. Mac DeMarco potrebbe essere l'ennesimo gioiellino ad impreziosire un roster già bello ricco. Sicuramente è una delle rivelazioni dell'anno.

Track: Mac DeMarco - My Kind Of Woman

lunedì 15 ottobre 2012

Allelujah!


"Planets orbit, people are born and die, and music has a moment and then vanishes before returning again. And so it goes with Allelujah!, an album of music that is both new and old from a band that we thought we might never hear from again, one we should appreciate while we can."
-da Pitchfork Media 

La storia è ciclica, tutto torna. Tornano anche i GY!BE con un nuovo album dopo 10 anni e dopo averlo annunciato solo 10 giorni fa. Post-rock e schizzi di musica noise come solo i più sconvolti Sonic Youth riuscivano a fare unita all'epicità che solo la musica metal sa dare. Elementi che mi mescolano e creano qualcosa di maestoso, che ti riempe le orecchie e ti lancia in orbita. Allelujah! Don't bend! Ascend!

venerdì 12 ottobre 2012

Tramonti psichedelici


Se pensate all'Australia vi vengono subito in mente canguri e koala o surfisti che escono dalle onde col tramonto alle spalle. Se ascoltate i Tame Impala, australiani per l'appunto, questo scenario viene leggermente distorto dalla psichedelia beatlesiana e dalle fluttuanti atmosfere space rock in stile Flaming Lips del loro ultimo album Lonerism. In aggiunta, a rendere il tutto più interessante, c'è una forte componente pop. Loro dicono che volevano un album in stile "Britney Spears che canta i Flaming Lips" e il solo aver pensato una cosa del genere rende questi ragazzi unici nel loro genere, capaci di trasformare i canguri e i koala in pupazzetti sorridenti dagli occhi sbarrati (come l'orsetto dei Radiohead per intenderci) e i tramonti dei surfisti in un arcobaleno visto da un hippie sotto effetto di acidi.

Track: Tame Impala - Apocalypse Dreams

mercoledì 10 ottobre 2012

L'età dei sogni


Pensate a qualcosa di triste, di molto triste. Ascoltate gli Starcontrol e piangeteci su. The Ages Of Dreams, il loro ultimo EP autoprodotto, è un'incredibile valvola di sfogo. Suoni eterei e melodici mischiati a post-punk e al vintage della new wave. La sofferenza che ogni brano trasmette è qualcosa che lascia il segno: se l'obiettivo era questo, hanno colpito in pieno. Persian Carpet e A Dream sono i tratti più malinconici di questo EP, mentre Forever Unknown e Question Mark sono quelli più vicini al punk. Un richiamo al passato che fa pensare alle "età dei sogni", compiuti o irrealizzati che siano, con la sola Heart Becomes A Cage a tracciare un collegamento col presente con il post-punk revival di inizio anni '00.
Che i sogni degli Starcontrol si siano realizzati o meno, questo non lo so, il bambino con la chitarra di Ian Curtis raffigurato nella foto della copertina fa pensare che da grandi avrebbero voluto fare questo. E un EP come The Ages Of Dreams può essere sicuramente la soddisfazione di un obiettivo raggiunto.

L'EP lo trovate in free download qui.

domenica 7 ottobre 2012

I wanna talk tonight 'bout how you saved my life: Noel Gallagher @ Bologna, 6/10/2012


Gli Oasis sono stati probabilmente il gruppo più democratico di tutti. Nel senso che quando capita che tra amici o tra fidanzati non ci si riesce a mettere d'accordo su cosa ascoltare, gli Oasis accontentano tutti. Sono un gruppo che unisce, ci si stringe intorno e si cantano. Dietro agli Oasis, si sa, c'è soprattutto Noel Gallagher, un personaggio che ha caratterizzato gran parte degli anni '90 e gran parte delle vite di certe persone. Me compreso, che con gli Oasis ci son praticamente cresciuto. Ed è per questo che ieri sera non mi son lasciato sfuggire l'occasione di vedere il Noel Gallagher post-Oasis con il suo progetto High Flying Birds.

A distanza di due anni dal concerto degli Editors a Torino torno a vedere un concerto in un palazzetto: ad ospitarci è il Paladozza di Bologna. Dopo la grande sfacchinata di poco più di una settimana fa con i Radiohead non avevo voglia di fare follie, così ci presentiamo davanti all'entrata a un orario abbastanza comodo. Ormai gli orari dei concerti vengon tutti rispetatti (alleluja), quindi non c'è nemmeno bisogno di fare grosse previsioni e programmi. E infatti alle 19 in punto i cancelli aprono e ci infiliamo tra la massa di gente già in fila. Posizione ottima a due metri dal cancelletto che separa pubblico e palco.
Ad aprire il concerto c'è Jake Bugg, ragazzino inglese emergente oltremanica che suona un misto tra folk rock e forti ispirazioni britpop. Purtroppo roba già sentita: i pezzi voce-chitarra ricordano tremendamente The Tallest Man On Earth, l'unico pezzo un po' più spinto i Placebo mentre il resto è molto orientato verso i Soundtrack Of Our Lives. Sbadigli su sbadigli, aspetto solo the Chief.
Come prima ho elogiato la puntualità dell'organizzazione, adesso elogio la puntualità degli artisti. Alle 21 in punto le luci si spengono e un boato pazzesco accoglie Noel e il resto del gruppo sul palco. Lui sembra non cambiare mai. Nel senso che sì, è vecchio, ma vecchio lo sembrava anche da giovane. Il rinnovo sta nell'abbandono di abiti da britpopper a favore di una camicia da musicista in ferie. Il concerto comincia e la scaletta, come sempre, non lascia spazio a fantasie ed è sempre molto schematica, seppure sempre d'effetto. E il misto di canzoni dal suo ultimo album e dal repertorio Oasis sembrano quasi costruire una storia che narra il suo passato-presente senza il fratello Liam: infatti, inizia con (It's Good) To Be Free. E la fuga verso la libertà prosegue con Everybody's On The Run e Dream On. La carta If I Had A Gun se la gioca quasi subito, mentre The Good Rebel si conferma una delle b-sides migliori. Il bello di questi concerti è cantare a squarciagola, e noi cantavamo così forte che la voce di Noel quasi non si sentiva. E al pubblico piaceva così tanto cantare che lo faceva anche tra una canzone e l'altra dando vita a simpatici siparietti: quando intonavano The Masterplan Noel accennava sorrisi diplomatici che nascondevano un "non la suonerò", mentre quando hanno intonato Stand By Me ha commentato con un "oh no no, this is SHIT" a conferma della sua riluttanza verso Be Here Now, album che a mio parere ha decretato la morte musicale degli Oasis. Poi una dedica anche a Balotelli, giocatore del Manchester City della quale Noel è un appassionato. Inevitabile coro da parte del pubblico.
Il momento più tragico avviene quando il Gallagher maggiore suona i primi accordi di Wonderwall per poi stopparsi e ricominciare con Supersonic. Apprezzo l'anti-commercialità del momento, ma è stato un colpo basso, bassissimo. Per fortuna si rifà alla grande con due dei pezzi che meglio hanno reso dal vivo, ovvero (I Wanna Live In A Dream In My) Record Machine e What A Life. Intanto passano le varie D'yer Wanna Be a Spaceman dedicata ad Alan McGee, anche lui a Bologna quella sera per un dj set al Covo Club (a cui sono stato dopo il concerto), Talk Tonight e Half The World Away, fino ad arrivare a (Stranded On) The Wrong Beach che chiude la prima parte del concerto.
Il ritorno, dopo aver suonato Let The Lord Shine A Light On Me, è tutto Oasis. Whatever è una di quelle che mi ha un po' deluso nella sua rivisitazione dal vivo, ma che prosegue quel filo logico da ex Oasis: whatever you do, whatever you say, yeah, you know it's alright. Con Little By Little l'atmosfera si carica ma è anche un segnale che il concerto sta per finire. Purtroppo con un solo disco all'attivo e la razionale scelta di voler limitare il numero di brani degli Oasis l'esibizione non va oltre l'ora e mezza. In ogni caso è stato qualcosa di unico con un grande finale fatto tutti insieme, Noel e pubblico. Don't Look Back In Anger, a chiudere sempre quella storia con gli Oasis, che non vuole rinnegare.
E noi eravamo lì a cantarla con lui. E lui per noi.

Qui la scaletta del concerto

giovedì 4 ottobre 2012

Cartoline dalla spiaggia


Che Pesaro fosse la capitale italiana della new wave lo si era capito già dai Be Forest e dai Brothers In Law, ma la conferma arriva con questo nuovo EP firmato Seaside Postcards. A distanza di un anno dall'omonimo EP d'esordio, i Seaside Postcards si presentano con alcune novità soprattutto a livello di line-up: nuovo bassista (Thomas Koppen) e un nuovo chitarrista (Manuele Magnini, già Versailles), ma soprattutto l'innesto di una seconda chitarra. Le cinque tracce del nuovo lavoro sembrano un incrocio tra passato e presente post-punk, tra l'oscurità dei Joy Division e le chitarre degli Interpol. La strumentale JK detta il ritmo di tutto l'EP, eccezion fatta per Transition, realizzata con la collaborazione di Laura Casiraghi degli Starcontrol, che chiude violentemente il percorso tracciato da brani più ampi e respirabili come General, Washing My Tears Out e The Mall, forse il pezzo più simbolico a livello di influenze.
Insomma, i Seaside Postcards sono l'ennesima prova di un patrimonio musicale che va protetto e coccolato.

Track: Seaside Postcards - General

mercoledì 3 ottobre 2012

COSMO: suoni e parole


A poche settimane di distanza dalla mia prima intervista con i Drink To Me nel quale si parlava anche di progetti futuri, esce fuori questo side project (tutto in italiano!) del cantante Marco dal nome COSMO. In attesa della fine del disco d'esordio e in attesa di sapere per quale etichetta uscirà, su YouTube già gira il primo pezzo: una cover di Battiato intitolata Gesualdo Da Venosa. La scelta di coverizzare Battiato non potrebbe essere più azzecchata. Eh sì perché COSMO suona proprio come il Battiato del XXI secolo.
Intanto potete ascoltare e scaricare gratuitamente il brano dal suo Soundcloud direttamente qui.
Mentre se seguite il Tumblr blog potete trovarlo qui.

Track: COSMO - Gesualdo Da Venosa (Franco Battiato cover)

lunedì 1 ottobre 2012

"Dio stramaledica gli inglesi!"


Ormai son cose che si sanno: Pitchfork ce l'ha con gli inglesi, NME strapompa i suoi cuccioli. Ed è per questo che se andiamo a vedere le recensioni di An Awesome Wave degli Alt-J (foto) troviamo un 4.8 della webzine di Chicago e un 8/10 della rivista inglese. A chi credere? Due pareri ben differenti ma con alcuni punti in comune. Ad esempio il definirli i "nuovi Radiohead" su cui son molto in disaccordo, se non altro perché non auguro mai ad alcun gruppo di essere i "nuovi-qualcuno": sarebbe un incredibile mancanza di personalità non trovate? Gli Alt-J sono gli Alt-J. Punto. E sono una delle sorprese più piacevoli di questo 2012. Quindi diciamo che concordo più con NME che con Pitchfork ma, come ho già detto, ormai son cose che si sanno, quindi sempre meglio fidarsi delle proprie orecchie. Cosa piace a Pitchfork? Sicuramente il nuovo EP delle Dum Dum Girls, tornate dopo il sophomore dello scorso anno e dopo l'album solista di Frankie Rose. Un EP molto posato, più vicino a Only In Dreams e più distante da I Will Be, debutto delle californiane, e dall'EP di successo He Gets Me High. Sì ok, ma qualcosa di nuovo? Something dei Chairlift fa al caso nostro. L'album è uscito ormai parecchio tempo fa ma è passato molto in sordina e quasi nessuno ne ha mai parlato. Tanto vale darci un ascolto. Anche perché Pitchfork ha dato un 8.0 e NME un 7/10. Fidatevi stavolta.

Track: Alt-J - Tessellate