venerdì 18 gennaio 2013

A volte ritornano


Il 2013 pare essere l'anno dei grandi ritorni. Poco tempo fa David Bowie su tutti con The Next Day di cui difficilmente vedremo un tour. Ma anche e, anzi, soprattutto grandi ritorni della scena musicale '00s: gli Yeah Yeah Yeahs (qui nella foto) capitanati da una biondissima Karen O (oh, è bionda. BIONDA!!) con Mosquito, album che si è già accreditato il titolo di peggior copertina del 2013. Ma a noi interessa la musica e il quarto album degli YYYs sarà, a detta loro, "molto lo-fi". Attesi per aprile. Pochi giorni prima invece sarà la volta di quei fancazzisti degli Wavves, di cui si son perse le tracce dopo l'acclamatissimo King Of The Beach del 2010. Anche i Vampire Weekend torneranno ed Ezra Koening e soci ci hanno dato già un assaggio di nuovo materiale il giorno di Halloween dello scorso anno. I canadesi Arcade Fire, dopo migliaia di rumors, hanno annunciato di essere in studio di registrazione con James Murphy (!!!!!!!!), ex leader della mai abbastanza compianta dance-punk band LCD Soundsystem. Da vent'anni a questa parte invece attendiamo l'album dei My Bloody Valentine: annunciato, concluso ma di cui ancora non si sa niente. Il 2013 pare essere l'anno buono. Sicuramente il 2013 sarà l'anno buono per rivedere i francesini Phoenix che da poco hanno rilasciato l'epilettico teaser (andare sulla loro home page per capire) del loro nuovo album Bankrupt!. Rumors insistenti invece vedono protagonisti Arctic Monkeys, a quanto pare in studio per il loro quinto album sperando abbiamo lasciato in America brillantina e giacche da rider; e Strokes che, secondo la stazione radio di Seattle 107.7 The End, avrebbero rilasciato alla radio stessa un presunto nuovo singolo intitolato All The Time. In studio anche gli Strokes dunque, come sembrano in studio di registrazione anche gli MGMT. Già tornate invece band come Yo La Tengo, Beach Fossils e a breve Veronica Falls.
Scongiurata la fine del mondo, la scena indie che ha avuto più successo (commerciale e non) ha scelto il 2013 come anno di rilancio e di ritorno. Don't believe the hype, diceva Alex Turner, ma qui di hype ce n'è anche troppo e si spera di non rimanerne delusi.

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