mercoledì 26 settembre 2012

Everything in its right place: Radiohead @ Bologna, 25/9

Ph. da pagina Facebook Vivo Concerti
Premessa: ammesso (ma dopo ieri sera non tanto) che la perfezione non esiste, i Radiohead sono la cosa che più ci si avvicina. Non lasciatevi ingannare dalla scaletta che verrà postata alla fine di questo resoconto, priva di pezzi come Karma Police, il tutto è stato qualcosa che chi non era presente non può nemmeno immaginare. Il cosiddetto "concerto della vita". Provo a raccontarvelo prima che l'emozione mi mangi i ricordi.

Il tempo bolognese sembra l'ideale per un concerto all'aperto agli inizi dell'autunno e l'arrivo all'Arena Parco Nord con il sole già in calo è stato un beneficio per le nostre capocce. Nonostante fossimo arrivati con ben mezz'ora di ritardo dall'apertura cancelli troviamo subito un'ottima posizione a una ventina di metri dal palco. Inchiodati per terra con birra e piadina salsiccia&peperoni (pesantuccia, lo so, ma non avevamo praticamente pranzato) attendiamo che il buio si faccia più intenso prima di poterci alzare e attendere l'inizio del concerto. Come al solito poi basta un minimo di rumore dal soundcheck che tutti si alzano e via a cercare di piazzarsi in una posizione ancora migliore.
L'attesa per Caribou (sì esatto, Caribou e non i Caribou come si è erroneamente sentito nel vociare pre-concerto) è stata quasi snervante, passata a cercare una posizione in cui i due colossi davanti a me non mi coprissero la visuale e a subirmi il monologo di uno studente di recitazione divertente ed originale come un monologo di Benigni. Finalmente Caribou sale sul palco e si attacca ai sintetizzatori. Mezz'ora di esibizione intensa e molto divertente, col pubblico che gradisce vistosamente e rumorosamente. Odessa e Sun dal vivo sono esibite divinamente e uscendo dal palco si strappano tutti una meritata ovazione. Definirlo una spalla in un concerto è quasi degradante, ma d'altronde giri con i Radiohead, non proprio gli ultimi arrivati.
E a proposito di arrivi, quello della band di Thom Yorke è stato puntualissimo. Basta gruppi che fanno ritardi e se la tirano, questa è professionalità e rispetto per chi ha speso una bella cifra per essere lì. Finalmente vedo questo mastodontico palco illuminarsi e mettersi in azione, con gli schermi sopra la band che si muovono e cambiano posizione. Suggestivo è dire poco. Come poco è il termine delirio nel momento dell'arrivo dei Radiohead: dopo quasi un anno dall'acquisto del biglietto l'attesa era finita. L'attacco di Lotus Flower ha scaldato ancora di più gli animi e l'aria di tensione per la conquista di un posto migliore per godersi il concerto si era beatamente rilassata. Lotus Flower suona particolarmente più carica rispetto al cd, e così lo sono anche tutte le altre tracce di The King Of Limbs esibite: Bloom, Morning Mr. Magpie, Separator, Feral, Little By Little e una eterea ed emozionante Give Up The Ghost. D'altronde l'avevano detto loro stessi che TKOL è un album che dà il meglio di sé dal vivo. Parola di Johnny Greenwood: io gli ho creduto e sono stato ripagato. L'inconfondibile intro di 15 Step fa scatenare Thom Yorke in danze e movimenti che scaldano un pubblico già coinvolto. A seguire Lucky che fa impazzire gli amanti di Ok Computer, me compresissimo. Assieme a Fake Plastic Trees è la mia preferita dei Radiohead e sentirla live è stato qualcosa di unico al punto che, lo ammetto dai, mi veniva quasi da piangere. A metà scaletta una tripletta firmata Amnesiac: Pyramid Song, alla quale pochi speravano; You and Whose Army e una favolosa I Might Be Wrong, una delle rivelazioni live più belle. Planet Telex è stata una vera e propria sorpresa, riarrangiata in stile Radiohead post-Kid A. A chiudere la prima manche di canzoni c'è sempre Idioteque, uno dei pezzi più belli degli ultimi vent'anni che dal vivo viene trasformata e modellata in maniera assurda.
Secondo la scaletta, al rientro per il primo encore, avrebbero dovuto esibirsi con Airbag. Sorpresa: Thom prende la chitarra acustica e inizia a suonare le prime note di Exit Music (For A Film). Panico e delirio e dichiarazioni d'amore, ma il silenzio che ne è seguito lasciando solo la musica a invadere l'arena è stato surreale. Simpatico siparietto tra Yorke e J. Greenwood che, colpevole di aver lasciato un effetto al microfono acceso, si è beccato un: "Johnny, turn my fuckin' microphone off!". Inevitabile coro da parte del pubblico per il povero Johnny Greenwood. Il primo encore termina con Paranoid Android, impeccabilmente eseguita e con Johnny che si fa perdonare dell'"errore" precedente violentando la sua chitarra con assoli ed effetti da brividi. Ed O'Brian, inquadrato più volte negli schermi, è visibilmente divertito e compiaciuto dalle reazioni del pubblico che viene ancor di più incitato con gesti delle braccia e larghi sorrisi. D'altronde, eravamo veramente in tantissimi e dev'esser stato bello anche per loro suonare per così tanta gente.
Il secondo encore regala un fuori scaletta: House Of Cards a cui segue Reckoner, una delle mie preferite di In Rainbows con una serie di percussioni davvero fantastiche. E va sottolineata la prestazione del percussionista di supporto della band, sosia di Phil Selway tra l'altro, che non ha mai sbagliato un colpo. A chiudere il concerto, come sempre nelle ultime esibizioni, c'è Everything In Its Right Place introdotta da una parte di True Love Waits.
Il brano finale è anche quello che dà il titolo a questo post perché è quasi un anno che ho il biglietto per questo concerto e ieri sera, dopo annullamenti, rinvii, cambi di location e riprogrammazioni tutto si è rimesso al proprio posto. Loro sul palco e noi davanti a loro.

Ho quella strana sensazione che anche per i Radiohead questo concerto sia stato importante e che anche per loro sia stato uno dei migliori in assoluto. Non è sicuramente così, vista la ventennale esperienza della band, ma è bello crederci e non mi priverò di questa convinzione perché son quei concerti che ti restan dentro e ti lasciano qualcosa di davvero grande, soprattutto a livello emotivo. Un concerto così non lo aspetti dal momento in cui compri il biglietto, un concerto così lo aspetti da tutta una vita.

La scaletta con tutte le variazioni

Track: Radiohead - Lucky (Bologna, 25/9)

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